Foxconn workers now have migliori condizioni di lavoro in Cina

Pubblicato il da elektronichouse

I vertici della fabbrica si sono piegati alle pressioni di Apple (ma non solo) e assicurano un'inversione di rotta

 

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Più di 60 ore settimanali di lavoro, straordinari non pagati e il 43% degli operai che ha assistito almeno una volta a un incidente in fabbrica. A queste condizioni lavorano gli 1,2 milioni di dipendenti di Foxconn, società cinese che assembla i componenti dei gingilli Apple ed è legata anche a Dell, Sony, Amazon e Hp. Il preoccupante spaccato emerge da un'indagine condotta dalla statunitense Fair Labor Association e ha incoraggiato una presa di posizione dei manager di Cupertino e della fabbrica che sforna i vari iPhone e iPad. Si tratta di una svolta che, sottolinea Reuters, potrebbe mutare i rapporti commerciali fra la Cina e le società occidentali.
 
Entro luglio del 2013, Foxconn si impegna ad allineare il limite di lavoro settimanale alle 49 ore legali, straordinari compresi, e a non far pesare la riduzione dell'impegno sulle buste paga dei dipendenti. I diretti interessati, viste le dichiarazioni rilasciate alle agenzie, non sembrano particolarmente convinti di quest'ultimo aspetto: il 25enne Yamei Chen lamenta una riduzione da più di 4mila yuan a poco più di 2mila. Tornando alle promesse, nuovi operai verranno assunti e migliori condizioni di lavoro e sicurezza saranno garantite. Gli alloggi dei dipendenti migranti, chi non vive in zona, saranno modificati: gli stanzoni "disumani per gli standard occidentali" dovranno trasformarsi in abitazioni vivibili.

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Preoccupato che le polemiche sulle condizioni della fabbrica, esplose dopo i suicidi del 2010, potessero intaccare l'aurea di Cupertino, Tim Cook si è recato proprio questa settimana in loco e ha messo la faccia sull'inizio della nuova era. La mossa si è resa necessaria in seguito all'intervento di manifestanti durante gli eventi di lancio del nuovo iPad e dell'iPhone 4GS che chiedevano la realizzazione di dispositivi rispettosi dell'etica. Bisognerà vedere, a questo punto, se il caso è destinato a fare scuolao se si tratta solo di un intervento una tantum che non si poteva più rimandare. 

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